COMMUTATORE ELETTRONICO D'ANTENNA

Rispolverando l'antichità da CQ Elettronica a Nuova Elettronica

Elaborazione di CB "Roderigo" - RCT #030 Aldo - 10/03/2010


rode.rigo@yahoo.it


I sistemi più comunemente adottati sono a relais, mentre si può sfruttare la caretteristica dei diodi che, se posti in conduzione con una tensione continua, sono in grado di condurre anche segnali alternati ad alta frequenza.
Un diodo si porta in conduzione quando l'anodo si trova ad un potenziale positivo di almeno 0,7V superiore al catodo, pertanto:
applicando +5v ad R1, D2 sarà polarizzato in conduzione e D1 interdetto; applicando -5v, entrerà in conduzione D1,  mentre D2 sarà interdetto.
Essendo altissima la resistenza inversa è garantito un ottino isolamento tra Tx e Rx. La corrente è irrisoria: 1-2 mA.
Il tutto andrà racchiuso in contenitore metallico.


Condensatori:     5,6-10nF per frequenze più alte (30 MHz) scendere anche a 1nF ad alto isolamento: 1Kv

Impedenze R.F.   per frequenze oltre 25 MHz:  100-300 µH

                     per frequenze tra 7 e 25  MHz:  1 mH  

                     per frequenze sotto i 7 MHz:  3 mH

* le impedenze GELOSO 555 o la serie VK200 andranno bene

 R1                    3900-4700 ohm

N.B. Se doveste notare rientri di R.F nel ricevitore o aumenti di R.O.S., aumentate la tensione di polarizzazione dei diodi anche a 20-30V o comunque superiore al valore di tensione R.F. e portate la R1 anche a 39-47K, se la polarizzazione va oltre, anche a 100K, insomma...che nei diodi scorra una corrente di 1-2 mA. Infatti se l'ampiezza della semionda R.F. che potrebbe polarizzare il diodo direttamente, supera la tensione continua di polarizzazione inversa, potrebbe verificarsi una perdita di R.F. attraverso i diodi.

Una potenza di 50W procura, sul carico di 50 ohm, una tensione di 70 Vpp ed una potenza di 100 W su 50 Ohm, 100 Vpp. Secondo la formuletta W =  V*V / 2R.

Il circuito è sicuramente valido per potenze attorno ai 50-100W, con conseguente polarizzazione dei diodi.
Per frequenze attorno ai  30MHz e potenze 5-10W i diodi D1 e D2 possono essere dei comunissimi  1N4007, la cui caratteristica è di essere simili a dei diodi PIN.
Per frequenze superiori devono essere usati dei diodi PIN di potenza. Per le entrate e l'uscita usare pl femmina da pannello. Per raggiungere R1 e necessario un passante saldabile, insomma un contatto passante isolato.
Lo schema si riferisce a ricevitore e trasmettitore separati, ma va da sè che il circuito è reversibile, ossia può commutare due antenne su di un apparato ricetrasmittente.

L'alimentatore può essere da pochi mA quindi l'eventuale trasformatore sa 1-2 Watt.

Si raccomandano ottime saldature:  posare la punta del saldatore, che non sia una fiaccola da lattoniere, ma da 20W sul punto da saldare in modo da riscaldarlo, poi accostare lo stagno preparato, non fate fondere lo stagno sulla punta del saldatore, altrimenti annullerete, in buona parte, l'effetto del disossidante interno.

Non usate mai pastasalda. 

Pulite, magari, i reofori dei componenti con paglietta di acciaio finissima. Alla fine imbevete uno spazzolino da denti, usato, nella trielina  e strofinate il circuito dalla parte delle saldature, eliminerete così il disossidante residuo, lasciandovi tutto lucido e pulito (tranquilli, la trielina non conduce). Per saldare sul contenitore metallico salire a 50W. Ottimi i saldatori che possiedono entrambe le possibilità.

BUON LAVORO A TUTTI!

Schemi e testi elaborati da CB "Roderigo" - RCT #030
10/3/2010