Filtri di telefonia per l'ADSLdi Cb "RODERIGO" op. Aldo - RCT #030
Poichè nella tecnica ADSL,
il segnale audio fino a 8000-9000 Hz viene miscelato a quello destinato al
modem da 26000 Hz in poi, si tratta di separare i due segnali inviandoli
rispettivamente ai loro destinatari.
L'operazione viene
facilitata dai costruttori di modem ADSL che hanno già inserito, negli
apparecchi, i filtri necessari per escludere le frequenze audio, pertanto si
tratta di costruire i filtri che dovranno proteggere i microtelefoni dai
disturbi del fastidioso fruscio del segnale ADSL.
La soluzione è
nell'approntare dei filtri passa basso che taglino drasticamente le frequenze
al di sopra dei 9000Hz e nel far precedere ogni utenza telefonica da uno di
questi. In realtà, se terrete separate le due linee, sarà sufficiente un solo
filtro "centralizzato" che preceda la linea dell'utenza telefonica,
mentre la linea Adsl sarà diretta.
Partendo quindi dal
presupposto, più ragionevole di separare le due linee, mi sono più concentrato
su filtri "centralizzati" (anche se gli stessi possono essere uno per
ogni microtelefono) con lo scopo di costruirne solo uno, senza badare troppo
allo spazio.
Essi non avranno certo la miniaturizzazione di
quelli in commercio, ma il vantaggio, se di filo e a sezione più grossa, di
sopravvivere molto più a lungo ed in un certo qual senso di essere più efficaci
e di qualità migliore come fattore di merito. Tenete conto che comunque, se si
lavora bene, quello di figura 1 e 4 stanno nel cassetto di una normale presa
telefonica a tre spinotti. Separando le linee avremo il modem ADSL su di una e
sull'altra mettereno, nelle varie stanze, quanti microtelefoni vorremo, in
parallelo. Entrambe le linee saranno costituite da doppini. In commercio esiste
un tipo di doppino non inguainato a fili rosso e bianco, la cui sezione è
sicuramente molto più prodiga di quelli
inguainati nella plastica; li farete passare in una guaina murata, in cui
possibilmente non corra anche la linea della 220V, che potrebbe indurre qualche
disturbo a 50 Hz sui microtelefoni, o li poserete nelle canalette esterne.Con un po' di pazienza, in commercio, dovreste
ancora trovare le induttanze richieste, più difficilmente i nuclei a rocchetto,
ma presumo, che ben pochi di voi avrebbero la pazienza di avvolgere, anche se
alla rinfusa, 400-500 spire su ogni rocchetto, ammesso di trovare il filo
smaltato da 0,2-0,3 mm, con il quale vi assicurereste la longevità della
realizzazione e un buon fattore di merito. Andranno senz'altro bene induttanze
la cui resistenza ohmmica, misurata col tester, andrà dai 50 ai 130 ohm,
tenendo presente che minore è la resistenza e meglio è, in quanto più alto è
fattore di merito . Non usate induttanze minimicro, per bassissime correnti,
non durerebbero a lungo.
Come potrete constatare
dagli schemi, ho preservato ognuna delle linee con l'uso di varistori da
220-240 V, che toseranno tutte le extra tensioni transitorie, dovute a correnti
statiche, i cui picchi, specialmente durante i temporali, potrebbero arrecare
danni alle apparecchiature stesse. Il compito dei varistori è quello di tosare i fenomeni transitori di
sovratensione, riducendone drasticamente i picchi: infatti quando la tensione
applicata supera quella caratteristica del varistore, la sua resistenza cade
bruscamente cortocircuitando il disturbo a massa.
Senz'altro la realizzazione
del filtro di figura 5, sarebbe quella più auspicabile da tutti i punti di
vista, anche se la più ingombrante. Tenete le bobine distanziate almeno di
1-1,5 cm e, possibilmente, a due a due, non con gli assi non paralleli, ma
ortogonali. Quindi, essendo due linee di tre bobine ciascuna:
la prima verticale e la
corrispettiva orizzontale;
la seconda orizzontale e la
corrispettiva verticale;
le terza verticale e la
corrispettiva orizzontale.
L'accorgimento evita, o per
lo meno riduce al minimo, l'influenza reciproca o la mutua induzione.
Nel caso voleste
il telefono accanto al computer, interporrete un filtro, derivando in parallelo
dal doppino che giunge al modem ADSL e collegherete il telefono.
Note costruttive
Se la robustezza dei reofori lo consente potrete montare tutto
"free air" entro una presa a tre fori, ancorandovi sui contatti
interni, altrimenti assemblate su basetta millefori e racchiudete il tutto in
una scatola di plastica, con relativi ingressi e uscite. Buon lavoro a tutti!
di Cb "RODERIGO" op. Aldo - RCT #030
(elaborato il 29/4/2010 - pubblicato il 15/6/2010)rode.rigo@yahoo.it